LONDRA - Essere in sovrappeso è molto più pericoloso di quanto normalmente si pensi: aumenta incredibilmente il rischio di decesso per malattie cardiovascolari. A scoprirlo è una nuova ricerca pubblicata sulla rivista British Medical Journal e mirata a correggere e ad aggiornare le statistiche prodotte da altri studi precedenti.
LO STUDIO - A condurre lo studio, effettuato su oltre un milione di coppie di padri e figli, sono stati i ricercatori del Karolinska Institute in Stoccolma, Svezia. «Essere sovrappeso o obesi aumenta il rischio di morire per malattie e insufficienze cardiovascolari dell'82 per cento», hanno spiegato i ricercatori. «Si tratta di rischio superiore a quello che altri studi hanno rivelato prima», hanno aggiunto. I ricercatori hanno studiato il collegamento tra l'indice di massa corporea e il rischio di decesso, prendendo le misure dai figli e confrontandole con la salute dei loro genitori. «L'indice di massa corporea dei figli è strettamente collegato a quello dei genitori, e ci permette di confrontare le informazioni ignorando eventuali altre influenze che possono falsare i risultati», hanno spiegato i ricercatori. «Alcune malattie, come ad esempio il cancro, fanno perdere peso. Se un genitore ne soffre non riusciamo a capire se l'obesità è stata una causa di problemi cardiovascolari. Con questo sistema, invece, ignoriamo condizioni simili, collegando la causa del decesso dei genitori direttamente all'indice di massa corporea dei figli», hanno concluso i ricercatori.
giovedì 24 dicembre 2009
domenica 20 dicembre 2009
UNA NOTA DI SPERANZA
Una notizia incoraggiante arriva dalla ricerca scientifica in merito al tumore al pancreas. Un giovanissimo ricercatore italiano, Davide Melisi, 33 anni di Napoli, ha scoperto qualcosa di veramente importante nella lotta contro il male: la riduzione della proteina Tak-1 per rendere cosi il tumore 70 volte più vulnerabile alla chemio. Finora nessuno mai era riuscito ad ipotizzare e trovare una cura adatta, ma oggi c’è un risultato significativo. Melisi ha svolto la sua ricerca in America collaborando con James Abbruzzese, ricercatore di fama internazionale per il tumore al pancreas e dopo quattro anni di studio ha presentato questa mattina i risultati ottenuti al Congresso Europeo di Oncologia a Berlino. Grazie ai risultati della ricerca è stato realizzato un farmaco che sarà oggetto di ulteriore studio clinico questa volta in Italia, al Pascale di Napoli. Un ex cervello in fuga che ritorna a casa per mettere la sua professionalità e la ricerca a disposizione di quanti vengono colpiti spesso da un male incurabile.
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